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Al via, dal 18 al 24 settembre la 16ma edizione di perAspera, Festival di arti interdisciplinari contemporanee ideato e organizzato da Nove Punti Aps con il sostegno della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

In questa edizione il percorso del festival si focalizza sulla relazione delle arti agite con spazi espositivi di diversa natura di Bologna e della Città Metropolitana-- Musei cittadini, Musei privati, spazi indipendenti--  vissuti da prospettive divergenti.
Ogni proposta è un unicum costruito nello spazio dagli artisti, chiamati a pensare alla creazione di forme di esperienza non ripetibili, per nuove forme di relazione con i pubblici.
Spazi rivissuti attraverso la fluidità delle discipline e la contemporaneità dei linguaggi, che moltiplicano le vie di ingresso. 

Vantaggi per gli abbonati Card Cultura:

  • 10 posti riservati per ogni appuntamento del festival (senza prenotazione)
  • Ingresso gratuito all'appuntamento Queer Art Walk presso il Museo Internazionale della Musica


Apre il festival, Tears from the Void (Enrico Fedrigoli, Vincenzo Scorza / Black7even, Eleonora Fabrizi), dialogo di sintesi tra arte digitale, fotografia analogica, danza contemporanea e musica elettronica. Il progetto si struttura tra due luoghi: PIETRO, spazio indipendente appena nato nel seicentesco Palazzo Tanari, e la Casa della Cultura Italo Calvino nel cuore di Calderara di Reno.

Si apre a inconsueti sguardi il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, che con l’itinerario Queer Art Walk viene esplorato attraverso una lente insolita, ponendosi da una prospettiva queer con la conduzione di Flavia Monceri, Ordinario di Filosofia Politica. 

Altro luogo espositivo da scoprire è la Casa Museo NENA, a Casalecchio di Reno. La tenuta settecentesca viene affidata all’ascolto - in una società sempre più visiva - con il radiodramma di Fanny & Alexander La discrezione dell’omicidio, che riscrive una pièce di Frassineti e Manganelli, e i con Notturni radiofonici di Rodolfo Sacchettini, un percorso di ascolti costruito a partire dalle suggestioni dei sotterranei nella dimora privata, oggi museo. 

Ancora un museo e ancora suoni in azione, questa volta del calcio-balilla, il cui primo brevetto è stato depositato proprio 100 anni fa, nel 1923: Tempo Reale li elabora in una performance immersiva e partecipativa, FOOSBALL, al suo debutto nel foyer del MAMbo. Tre calcini per tre ore di sfrenati tornei aperti a professionisti, a musicisti e alle persone del pubblico, che possono giocare e sfidarsi, mentre i suoni sono trasformati in una partitura live che avvolge tutti.

L’esplorazione sonora è alla base anche della live performance di La Testa NO!, eclettico duo di violoncello e batteria composto da Francesco Guerri e Andrea Grillini, al debutto con il progetto Malebolge Villa Aldini che si presta per un giorno alla parola d’ordine “progressive”: il live è infatti preceduto dalla presentazione del libro Il respiro del tamburo del batterista Gigi Cavalli Cocchi (Ligabue, CSI, ClanDestino e altri), che restituisce un tassello di storia della musica italiana attraverso il racconto di pezzi di vita e le sue illustrazioni nella Rotonda della Madonna del Monte, chiesa sconsacrata del 1116, oggi inglobata in Villa Aldini.

I pezzi di vita, questa volta rappresentati dalle scritte sui muri, sono i protagonisti dell’intervento di Ateliersi all’Istituto Aldini Valeriani con un doppio progetto: la lecture-performance Freedom has many forms, una ricerca drammaturgica e performativa sulle scritte che si manifestano e si dissolvono sui muri delle città, e il reading poetico costruito da Fiorenza Menni con le scritte raccolte dai ragazzi in un'indagine fotografica sui muri della loro Scuola. 

Pezzi ricchissimi di vita sono anche quelli di Eutierrìa, progetto che apre alla cittadinanza gli spazi di Palazzo Bargellini-Palavicini-Panzacchi, dove il festival racconta con il documentario di Zero51 Audiolab e i podcast realizzati da Lucia Manassi e Alice Facchini il densissimo percorso realizzato da Nove Punti e dalla Compagnia Artemis danza / Monica Casadei con le persone in migrazione del CAS di Vidiciatico e gli ospiti con disabilità cognitiva dei centri diurni gestiti da Open Group.

La sedicesima edizione del festival si chiude infine nel cuore della città con 14.610 di Claudia Catarzi, performance in prima regionale che vede la danzatrice e coreografa tornare a perAspera a distanza di un decennio con il suo nuovissimo, danzato su una struttura lignea lineare che si innesta tra i muri intrisi di storia dell’Oratorio San Filippo Neri.

Scoprite di più sul programma del festival cliccando > QUI <