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Fibrillazioni

BOhaus GenerationUn centinaio di anni fa, nella Repubblica di Weimar, Walter Gropius fondò il Bauhaus, dove si insegnavano architettura, design e anche pittura e scultura. Aveva l'obiettivo di unire queste arti per creare innovazione, anche funzionale, ispirandosi ai principi del cosiddetto Movimento Moderno. Gli insegnanti del Bauhaus, appartenenti a diverse nazionalità, furono figure di primo piano della cultura europea e l'esperienza didattica di quella scuola influirà profondamente sull'insegnamento artistico e tecnico, fino ad oggi. Tra gli altri ricordiamo Marcel Breuer, Paul Klee, Wassily Kandinsky e László Moholy-Nagy. Negli anni Cinquanta, venne alla ribalta un movimento giovanile definito Beat Generation, che trovò anche una sua espressione in campo artistico, poetico e letterario. Nacque da un gruppo di scrittori americani, tra i quali Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, e Lawrence Ferlinghetti. Alcuni elementi centrali della cultura "Beat" sono: il rifiuto di norme imposte, le innovazioni nello stile, un rifiuto del materialismo, e rappresentazioni esplicite e crude della condizione umana.Seminato nel fertile terreno di Bologna, inizia a germogliare da queste radici, BOhaus Generation, un progetto creato da quattro ragazzi distrattamente over cinquanta, vecchi a sufficienza per essere profondamente analogici, ma talmente giovani da essere convintamente digitali. Ragazzi cresciuti, insomma. Professionisti preparati, che non dimenticano però di avere un cuore. Frutti quasi maturi, nell'albero della vita.Nei testi di Marco Tarozzi c'è nostalgia, graffio, universalità. Il vissuto di chiunque si faccia domande sui perché della vita, laicamente e con apparente distacco, trova qualche colore di sintonia nei suoi versi poetici. La voce unica di Saverio Mazzoni è calda, profonda, pulita o ruggente. Ci accompagna con naturalezza tra le parole, orientandoci verso un dove, anche quando diventano spiazzanti. Marco Coppi non è solo un immenso flautista, ma ogni suo gesto sprigiona sonorità, coerenti o dissonanti, che appoggiano la voce recitante di Saverio, per sottolineare un concetto, o magari, dimenticarne il senso. Il ritmo, gli arpeggi, perfino gli schiaffi e le carezze, che Gianni Landroni suggerisce alle sue chitarre, creano scheletro e muscoli ad ogni brano, che potrà così camminare o correre, persino volare, arrivando a posarsi su ogni ascoltatore. Anche su quelli più prudenti.25 luglio 2023, ore 21.30Biglietto: intero € 12; ridotto € 10 per i possessori di Card Cultura e minori di 18 anni;  ingresso gratuito per i minori di 10 anni.Prenotazione del posto a questo linkLo spettacolo verrà annullato in caso di forte pioggiaInfo e aggiornamenti:www.facebook.com/teatrodegliangeliwww.instagram.com/teatrodegliangeliwww.teatrodegliangeli.it

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