Dal 6 al 9 febbraio 2025, Palazzo Isolani.

I muri non le arrestano, anzi, vengono incorporati, come getti evolutivi di una lenta conquista dello spazio. Dal 6 al 9 febbraio BOOMing Contemporary Art Show torna a Bologna sotto il simbolo delle Rampicanti come l’edera, pianta totemica della quinta edizione che – novità del 2025 – entra in una delle dimore storiche più belle nel cuore della città. Palazzo Isolani, affacciato sulla Piazza delle Sette Chiese con l’accesso da via Santo Stefano 16.
BOOMing Contemporary Art Show è diretto, anche quest’anno, dalla critica d’arte e curatrice Simona Gavioli, affiancata da Doc Creativity, il network di professionisti delle attività culturali e creative parte della Rete Doc, la più grande piattaforma cooperativa italiana nel settore.
Vantaggio abbonat* Card Cultura: ingresso a prezzo ridotto.
BOOMing Contemporary Art Show è la fiera d’arte contemporanea che ha deciso di scardinare il concetto di “emergente” collegandolo al significato letterale dell’essere in procinto di emergere e della necessità di far emergere. In questo senso si collega anche al duplice significato della parola “emergenza”. Emergenza come urgenza, ma anche come momento di criticità foriero di cambiamenti. BOOMing rivolge la sua attenzione a gallerie, associazioni e spazi di ricerca che mostrano particolare sensibilità nella selezione degli/delle artist* individuat* in base a una compatibilità non solo estetica o funzionale al mercato. Questa scelta valorizza soprattutto la sintonia di visione, l’intimità di un comune sentire, la capacità di rendere manifesta una realtà spesso taciuta in nome di una presunta convenienza. Protagonista, l’arte emergente, ma non in senso anagrafico: a emergere saranno i temi che si impongono all’attenzione del pubblico e, soprattutto, le personalità che “bucano” la superficie, ponendosi in evidenza. Artist* che condividono un sentimento di emergenza, intesa come urgenza rispetto ai tempi moderni e al ruolo dell’arte. Interpreti di un’arte necessaria, portatrice di cambiamento, che si pone criticamente di fronte a un’epoca acefala e dai ritmi disumani, asservita a un concetto di sviluppo inarrestabile.
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